Il gioco d’azzardo non solo riduce il declino cognitivo, ma protegge dalle demenze legate all’età.
Il gioco può rallentare la malattia
Uno studio condotto su una coorte di oltre 15.000 persone di età superiore ai 65 anni ha dimostrato che le carte da gioco possono prevenire o ritardare le cosiddette patologie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer. Altri lavori su persone con la malattia hanno dimostrato che il gioco può rallentare la malattia o addirittura ridurne gli effetti. Il gioco può invertire il declino cognitivo, per mantenerci in vita anche in età avanzata. Così, lo studio di Janina Krell-Roesch (Mayo Clinic, Minnesota, Stati Uniti), che ha seguito per 5 anni più di 2000 persone oltre i 70 anni, ha mostrato una riduzione del rischio di declino cognitivo del 20% quando ci si dedica a carte o giochi da tavolo. Meglio ancora, quando si combinano diverse attività intellettualmente stimolanti, questo rischio diminuisce del 45%.
Creiamo nuovi neuroni
Il nostro cervello è plastico e le sue capacità non sono fisse, spiega Erwan Devèze, consulente in neuro gestione e autore di 24 ore nel tuo cervello. Se lo alleniamo, impara a dare il meglio di sé anche ed è abbastanza capace, anche quando rientriamo nella categoria degli “anziani”, per fabbricare nuovi neuroni (fenomeno noto come neuro genesi), e per creare nuove connessioni tra loro: così, la nostra memoria è in evoluzione e dinamica… A condizione che evitiamo la routine e la manteniamo ! E per questo, niente come la curiosità… E il gioco! Divertirsi in gruppo, tra generazioni, regala bei momenti e stimola grandi e piccini. Tra i giochi da tavolo, gli scacchi migliorano particolarmente la memoria a causa della complessità delle regole da ricordare, ma anche perché è chiamato a evitare errori del passato oa registrare lo stile di gioco di un avversario.